martedì 5 maggio 2015

Povero PD

Povero PD!!!!!!!
La minoranza PD è patetica. Ieri Bersani, riferendosi all'approvazione della legge elettorale, non ha saputo dire altro che "cosa fatta capo ha". Renzi può permettersi tutto con un partito ormai asfaltato. I parlamentari PD (almeno quelli provenienti da esperienze di sinistra) disapprovano molte delle cose che Renzi impone, ma non hanno il coraggio di esprimere il loro dissenso e si adeguano per convenienza; per il timore che Renzi porti il Paese presto al voto e che essi restino fuori. Ma come si può vivere con un perenne mal di pancia? Possibile che nessuno abbia uno scatto di orgoglio e dica basta con questa deriva populista, lontana anni luce dalla tradizione della sinistra italiana? Come fanno a restare nel partito di Renzi che è difficile riconoscerlo come un partito di sinistra? Eppure (salvo qualche episodica lodevole eccezione) la maggior parte dei parlamentari PD seguono il Capo, pur odiandolo segretamente ed inconfessabilmente. Con il loro comportamento alimentano il movimento 5Stelle da una parte e la Lega dall'altra.
Ma penso che di questa degradazione del PD  anche Massimo Dalema porti una grande responsabilità. Non potrò mai dimenticare la manovra di palazzo che lo portò a Palazzo Chigi nel 1998, quando senza essere stato eletto divenne capo del Governo, scalzando Prodi per 1 (uno) voto, peraltro in modo roccambolesco.
Dalema, divenuto capo del governo, era preoccupato di dimostrare all'America in politica estera, al Vaticano ed ai poteri forti in politica interna, che si era liberato dalle croste del suo passato di militanza nel PCI. E così avviò una politica di governo che scandalizzò i suoi compagni di strada, ma che gli consentì di governare per poco più di un anno.
In quell'anno divenne militarista per ingraziarsi gli USA e la NATO, indossò l'elmetto insieme al sottosegretario Minniti  e al sottosegretario Ranieri suoi sodali fedelissimi; ma fece tanto altro che nulla aveva da spartire con la tradizione della sinistra. Ricordo in proposito la rottura di un tabu' e cioè il finanziamento della scuola privata. E' noto che la nostra Costituzione consente la scuola privata, ma senza oneri economici per lo Stato. Dalema, con la collaborazione del Ministro dell'Istruzione Luigi Berlinguer, aggirò la norma costituzionale inserendo per la prima volta il finanziamento della scuola privata, non in forma diretta bensì attraverso un "bonus" concesso alle famiglie che mandavano i loro figli alle scuole private. Quando la vecchia DC aveva più volte provato a finanziare la scuola privata (prevalentemente cattolica come è noto) era stata subito bloccata dai partiti di sinistra che si facevano scudo della Costituzione. Ci voleva un ex comunista, un ex presidente della Fgci per violare la Costituzione e regalare alla scuola privata ciò che la nostra legge fondamentale in modo chiaro non consentiva. Non a caso Nanni Moretti in una rimasta famosa manifestazione a piazza Navona del 1999 disse rivolgendosi al capo del governo: "Dalema di' qualcosa di sinistra".
Dalema diede la stura alla trasformazione della sinistra italiana, la quale è diventata irriconoscibile. Ormai il finanziamento della scuola privata non fa più scandalo, non suscita più sdegnose rimostranze, grazie a Dalema in primis ed a tanti altri quali Bersani, Veltroni ecc. ecc.  Ma alla prima tornata elettorale Dalema venne spazzato via dal popolo della sinistra e mi auguro che anche Renzi alle prossime elezioni politiche venga cancellato dal governo della nostra Italia.

1 commento:

  1. Caro Dott. Caruso, Ho cercato trovare il suo indirizzo e-mail, ma inutilimente. Sono Joseph Sannicandro, di Harrison, NY, e credo che Lei conosce i miei nonni (Joseph & Nancy DiBuono), infatti, che possiamo essere parenti. Sto studiando (la lingua italiana) a Roma fino alla fine di giugno. Se si piace, si prego di contattarmi: joseph.sannicandro@gmail.com. Perdonami per i miei errori.

    -Joseph

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